Language Learning in Italy Lays the Groundwork for Multiculturalism

Apr 30, 2024

By Anna Maietta, Primary school teacher, Istituto Comprehensive 3, Sesto Fiorentino

Italy

Italy is a critically positioned geographic region, extending like a natural platform from Europe towards the south and east. As such, the country is an intersection of languages and cultures as it receives refugees, even if only as a transfer point to other destinations. In the coming years, Italy will see more climate-induced refugees and must be prepared to receive them.

In this context, the school is the first institutional touchpoint called upon to engage with refugees. The school’s role is to promote the acceptance and inclusion of newly arrived students in the classrooms, with the aim of eliminating all barriers and integrating students of different backgrounds, including different cultures and languages, with an absolute conviction that diversity is an asset and not a problem.

In a multicultural, transitory reality such as ours, the school has the task of promoting intercultural education. The school must create suitable situations for meeting, understanding, accepting and respecting diversity. Doing so contributes to mutual enrichment and offers an extraordinary opportunity for exchange, cooperation and a stimulus to all students’ personal growth.

To this end, the school cannot limit itself only to teaching the Italian language as “L2” for newly arrived students. It is necessary and appropriate to offer foreign language didactic courses for all, including both Italian students and newcomers. Alongside traditional languages such as English and French, schools should also offer less-commonly-taught languages such as Arabic and Chinese.

These language courses should be offered to even the youngest children who, by nature, have the greatest capacity for language absorption. As these children live in multilingual environments and engage with various languages daily, they can familiarize themselves with a second language quickly and acquire necessary skills to navigate the fusion of different sounds, tones and meanings.

In fact, by learning languages, students develop their curiosity and openness towards others, along with a positive concept of diversity. They discover new cultures, and they can grasp the value of exchanges with people of different social identities, traditions, customs and cultures.

Learning a foreign language does not merely mean memorizing grammatical structures; rather, it means traveling with one’s mind, discovering new worlds, immersing oneself in a new mentality, and identifying with other habits, histories, values and ways of life. Language learning deepens students’ respect for each other and for the environment. Language learning is the best tool we have to promote communication and dialogue for civil, supportive, peaceful coexistence and the preservation of the planet.

Anna Maietta

L’apprendimento delle lingue in Italia pone le basi per il multiculturalismo

L’Italia è una regione geografica posizionata in modo critico, che si estende come una piattaforma naturale dall’Europa verso sud e verso est. In quanto tale, il Paese è un incrocio di lingue e culture in quanto accoglie rifugiati, anche se solo come punto di trasferimento verso altre destinazioni. Nei prossimi anni, l’Italia vedrà più rifugiati indotti dal clima e deve essere preparata ad accoglierli.

In questo contesto, la scuola è il primo contatto  istituzionale chiamato a confrontarsi con i rifugiati. Il ruolo della scuola è quello di favorire l’accoglienza e l’inclusione nelle classi degli studenti neo arrivati, con l’obiettivo di eliminare ogni barriera e integrare studenti di diversa estrazione, anche diversa culture e lingue, con l’assoluta convinzione che la diversità sia una ricchezza e non un problema.

In una realtà multiculturale e transitoria come la nostra, la scuola ha il compito di promuovere l’educazione interculturale. La scuola deve creare situazioni idonee all’incontro, alla comprensione, all’accettazione e al rispetto della diversità. Ciò contribuisce al reciproco arricchimento e offre una straordinaria opportunità di scambio, collaborazione e stimolo alla crescita personale di tutti gli studenti.

A tal fine, la scuola non può limitarsi al solo insegnamento della lingua italiana come “L2” per gli studenti neo arrivati. È necessario e opportuno offrire corsi didattici di lingua straniera a tutti, sia agli studenti italiani che ai neo arrivati. Accanto alle lingue tradizionali come l’inglese e il francese , le scuole dovrebbero offrire anche lingue meno insegnate come l’arabo e il cinese.

Questi corsi di lingua dovrebbero essere offerti anche ai bambini più piccoli che, per natura, hanno la maggiore capacità di assorbimento. Poiché questi bambini vivono in ambienti multilingue e interagiscono quotidianamente con varie lingue, possono familiarizzare rapidamente con una seconda lingua e acquisire le competenze necessarie per navigare nella fusione di suoni, toni e significati diversi.

Infatti, imparando le lingue, gli studenti sviluppano la loro curiosità e apertura verso gli altri, insieme a un concetto positivo di diversità. Scoprono nuove culture e possono cogliere il valore degli scambi con persone di diversa identità sociale, tradizioni, costumi e culture.

Imparare una lingua straniera non significa semplicemente memorizzare le strutture grammaticali; significa piuttosto viaggiare con la mente, scoprire nuovi mondi, immergersi in una nuova mentalità, immedesimarsi in altre abitudini, storie, valori e stili di vita. L’apprendimento delle lingue approfondisce il rispetto degli studenti per l’altro e per l’ambiente. L’apprendimento delle lingue è lo strumento migliore che abbiamo per promuovere la comunicazione e il dialogo per la convivenza civile, solidale, pacifica e la salvaguardia del pianeta.

Anna Maietta, docente dell’Istituto Comprensivo n 3

https://www.qfi.org/blog/language-learning-in-italy-lays-the-groundwork-for-multiculturalism/
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